Bookcoaching: “La donna gelata” di Annie Ernaux e “Lezioni di chimica” di Bonnie Garmus
Mesi fa in un incontro del gruppo di lettura di cui faccio parte abbiamo discusso sul libro La donna gelata di Annie Ernaux, che...
Bookcoaching: “Il sale della terra” di Jeanine Cummins
Mesi fa un'amica ha scelto di consigliarmi e prestarmi un romanzo, l'ha fatto senza troppi preamboli, anzi neanche uno se non che si trattava...
Impara a difendere questo momento!
Quanto è fruttuoso delegare la nostra soddisfazione a una condizione futura, che non abbiamo affatto la certezza assoluta che avverrà e, soprattutto, che accadrà in tempi brevi?
L’attesa nell’adozione: Il futuro che ispira il presente
Qualsiasi scelta farete oggi avrà delle ripercussioni nel futuro. Non pensate a ciò che non avete oggi e che desiderate ardentemente avere subito perché “non c'è più tempo”. Pensate a voi fra 5-6 anni: cosa volete? Non esistono risposte giuste o sbagliate, esiste quello che voi volete e come volete vivere nel vostro futuro: solo così potrete fare la scelta giusta per voi e affrontare le imponderabili conseguenze della decisione
L’attesa nell’adozione: Nell’adozione non esiste il momento zero
Nell'adozione, tutto quel troppo tempo che avevamo a disposizione prima di diventare genitori in atto, ritornava utile: non più un nemico da sconfiggere, piuttosto un alleato per prepararci ad entrare in una storia, di cui non eravamo stati partecipi, ma che nostra figlia o nostro figlio avrebbe portato con sé nel suo prezioso bagaglio di emozioni ed esperienze.
L’attesa nell’adozione: L’adozione è un progetto
Non paragonare l'iter adottivo a quello della genitorialità biologica (per quanto anche su questa non vi sia garanzia di tempi brevi e programmabili), perché essere genitore adottivo non è la stessa cosa che essere genitore biologico!
Pensare all'adozione come a un progetto, che ha bisogno di tempo, di studio, di azione e preparazione, di altri obiettivi intermedi per concretizzarsi, il cui esito finale dipende da come si vive il passaggio dal prima al dopo.
L’attesa nell’adozione: Il valore dell’attesa
Di fronte a un dubbio se affrontare o meno il percorso adottivo, sono la prima a consigliare di pensarci bene, di non buttarsi con l'entusiasmo dello scalatore ingenuo né tantomeno di arrendersi ancora prima di aver indagato se si hanno o meno gli strumenti per farlo.
Io non credo che essere genitore sia meglio che non esserlo.
Quantomeno nell'iter adottivo hai il tempo per poterlo scoprire.
Perché, invece, credo che essere sé stessi sia meglio che non esserlo. Sia oggi, sia domani.
Cose che avrei preferito non leggere: “la gente”
L’errore più comune che ho individuato è vivere di assoluti, di bianchi e di neri, mentre è nelle sfumature che si svela la trama della vita.
E per far caso alle sfumature bisogna darsi tempo, informarsi con pazienza, scegliere di dare fiducia, fare una scorta abbondante di empatia, termine talvolta abusato ma non altrettanto sperimentato nella pratica quotidiana.
Stato emozionale, stato d’animo, tratto emozionale o stile emozionale? La parola alle neuroscienze affettive
Circa venticinque anni fa un mio amico disegnava su un foglio come immaginava l'interno della mia testa e il risultato fu molto simile a...
Alla ricerca del senso perduto
I quattro caratteri chiave del senso della vita, individuati dalla psicologa tedesca, Tatjana Schnell: significatività, appartenenza, coerenza, orientamento