Alla ricerca del senso perduto

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Un puzzle con un pezzo mancante: nel posto rimasto vuoto nel puzzle c'è scritto "Sense", sul pezzo ancora da inserire "Non sense"Trova il pezzo mancante che dà senso al puzzle della tua vita
 
Anni fa mi rammaricavo ripetutamente con una mia collega, non in ambito coaching, per la scarsa considerazione che il nostro lavoro avesse agli occhi di chi più di ogni altro ne era fruitore e beneficiato. Un po’ come chi si occupa delle faccende domestiche a casa altrui, rendendogli la vita più comoda, e sente che il proprio lavoro sia sottovalutato e snobbato. Insomma, uno di quei lavori di cui ti accorgi dell’importanza solo quando nessuno lo fa.
E ricordo il commento lucido e garbato della collega che mi disse: “Tu dài molta importanza all’utilità del lavoro”.
Era vero: dedicavo molto tempo al mio lavoro e venivo anche ben retribuita. Per me era importante che fosse apprezzato e riconosciuto, non solo economicamente. “Altrimenti” dicevo “che senso ha?”
E la domanda è stata anche trampolino di lancio nell’avventura del coaching.
Non solo, ho cercato il senso anche in tutte le altre sfere della mia vita, privata e sociale. A volte l’ho trovato subito, altre ho preso cantonate pazzesche che i lividi fanno ancora male, per altre si è trattata di una ricerca più lunga e probabilmente mai veramente finita.
Adattarmi a una quotidianità sempre uguale a sé stessa, scandita solo dal ritmo del tempo esterno e dal volgersi delle stagioni, non è mai stato nelle mie corde: lasciare che la vita mi passasse accanto l’ho sempre ritenuto uno spreco del mio tempo, di cui ho sempre voluto essere padrona! E, pur con qualche scivolone qui e lì, mi sono sempre ritrovata a volermene riappropriare, anche se questo ha significato dare spazio a emozioni non sempre esaltanti e allegre. E dall’ascolto dell’insoddisfazione e dalla tristezza sono nati i miei progetti più importanti, trovando la forza per realizzarli, o quantomeno per intraprendere il cammino nella loro direzione.
“Sì, ma come lo riconosci il senso della vita?”, una volta mi sono sentita chiedere. Tipica domanda senza impegno…
Per rispondere chiedo aiuto alla psicologa tedesca, Tatjana Schnell, la quale ha individuato quattro caratteri chiave del senso della vita:
  1. SIGNIFICATIVITÀ: ciò che stai facendo, in qualsiasi ambito, non è irrilevante, ma fa la differenza
  2. APPARTENENZA: senti di avere un tuo posto nel mondo
  3. COERENZA: tutti gli aspetti della tua vita sono legati da una certa logica, quantomeno riconosciuta da te
  4. ORIENTAMENTO: conosci quali obiettivi vuoi raggiungere e quali sono i valori che ti muovono
La domanda che io mi sono sempre posta per prendere delle decisioni è stata questa: “è utile a qualcosa o a qualcuno? Serve? Ha SENSO farlo?”
Poi, certo, ciò che ha SENSO per me non può averlo per te, per questo giudicare le scelte altrui non ha senso (appunto) e ognuno deve trovare la propria strada.
Un buon punto di partenza, sicuramente, può essere fermarsi, dedicare del tempo a sé stessi, riguardare la propria vita sulla base dello schema precedente e porsi degli interrogativi ben precisi, anche se le risposte ogni tanto possono far male.
Ma a fare lo struzzo non si va molto lontano.
 
Il discorso non si conclude qui, ma se nel frattempo hai bisogno di confrontarti con me sul tuo senso della vita, scrivimi per un incontro conoscitivo e senza impegno: sono sicura che sarà intrigante parlarne insieme!
 

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