L’Attesa nell’adozione

L'Attesa nell'adozione

L’attesa del domani vedrà l’oggi sfuggirci tra le dita.
(Guido Rojetti)

L’Attesa nell’adozioneè un servizio ideato per supportare la coppia (o il singolo genitore), che ha già intrapreso il percorso adottivo, nei lunghi momenti di stasi tra una procedura e un’altra, per compensare i vuoti temporali ed emotivi dell’iter burocratico delle adozioni e che Servizi Sociali ed Enti di adozione non possono riempire.
“L’Attesa nell’adozione” non aiuta nella scelta di adottare o meno un figlio e non sostituisce (nei fatti e nelle intenzioni) il sostegno di psicologi e assistenti sociali dei Servizi Sociali e degli Enti di adozione.

Parlare di attesa spesso vuol dire riferirsi a un tempo sospeso tra un presente che sfugge come sabbia al vento e un futuro non ancora da vivere ma solo da immaginare, senza alcuna certezza di quando, se e sotto quali sembianze si presenterà.
Le attese assumono varie forme e peso.
Ci sono attese indefinite e altre con un oggetto concreto perfettamente riconoscibile.
Attese con una data di scadenza oppure dalla durata imprecisata, imprevedibile, a volte tendente all’infinito.
Attese che concedono almeno in parte il controllo di quel che accade nel frattempo e attese che precludono di essere parte attiva nello scioglimento dal giogo.
Tutte le attese sono faticose, alcune solo un po’ meno: e di rado ciò dipende dall’oggetto dell’attesa quanto da come questa è vissuta.
 
Il PERCORSO delle ADOZIONI PRESENTA MOLTI MOMENTI di ATTESA.
Diverse fasi del cammino, che parte dal richiedere e ricevere le informazioni base e si conclude con l’arrivo del figlio in famiglia, sono supportate da Servizi Sociali ed Enti preposti per l’adozione internazionale, che aiutano la coppia a destreggiarsi nelle variegate scelte che comporta la genitorialità adottiva, con colloqui individuali e di coppia per valutare l’idoneità e incontri informativi di gruppo.
Tuttavia ci sono numerosi momenti di attesa, lunghi ed estenuanti, intervallati da pochi spazi riservati all’azione da parte dei genitori “in potenza”, che per ironia della sorte si richiede essere veloce e tempestiva, come se tutto dipendesse dal singolo minuto impiegato, con l’illusione che l’iter si risolverà a breve.
Ma i termini “breve” e “presto” assumono significati molto relativi nel mondo dell’adozione e non sempre gli operatori a vario titolo, anche quando dotati di buona volontà e sensibilità, possono venire incontro all’esigenza della coppia di un aiuto per non soccombere sotto l’indeterminatezza dell’iter.
Preziosi a questo punto sono i gruppi di autoaiuto dei genitori adottivi, sia di persona sia sui social, in cui i confronti delle esperienze altrui fa sentire meno soli e incompresi e aiuta a prepararsi a possibili eventualità.

Tuttavia a volte tutto questo non è sufficiente per stare bene.
Dalla mia esperienza personale di mamma adottiva, iniziata con le procedure nell’ottobre 2014 e con l’arrivo della bambina in famiglia nel maggio 2019, nasce l’ideazione del servizio “L’Attesa nell’adozione” per accompagnare le coppie, o il singolo genitore, in attesa quando il resto rischia di far perdere la bussola.
Quando il concentrarsi tanto sull’adozione fa perdere di vista il fulcro di tutto, ossia l’io in quanto persona che già esiste, non solo come genitore che esisterà domani.
Quando per prepararsi a ciò che avverrà si trascura ciò che sta avvenendo.
Quando si interrompe di dare consistenza e valore alla propria quotidianità perché si attende che a darle un senso sia il figlio che arriverà.
Quando si rinuncia ad altri progetti di vita in attesa che si realizzi quello ritenuto l’unico importante: diventare genitori. (Come se essere genitore fosse slegato da tutte le altre sfere della propria vita).
Atteggiamenti, pur comprensibili, che tuttavia rendono ancora più lunga e logorante l’attesa e che, anziché essere propedeutici all’esperienza genitoriale, rischiano di sfibrare al punto da arrivare stremati al momento dell’accoglienza del figlio in famiglia. Quando, invece, è proprio da lì che parte la vera avventura da affrontare con tutte le energie richieste!
Se hai già intrapreso il percorso adottivo e ti trovi in una condizione di calma apparente ma hai perso l’orientamento, come un naufrago su una zattera in alto mare da giorni,
IO SO COME AIUTARTI perché:
– l’ho vissuto prima di te, ma sarai tu al centro dei nostri incontri, non io;
– saprò ascoltare e rispettare la tua storia personale senza fare paragoni con la mia: ogni storia è unica;
– ti offrirò gli strumenti utili per orientarti nel baillame di pensieri, emozioni e paure tutti da interpretare;
– ti aiuterò a ideare e mettere in pratica strategie per approfittare dei momenti di attesa per sentirti saldo nella tua vita e combattere la vertigine dello stare in mare aperto in balia del vento;
– riuscirò a farti apprezzare l’attesa come tempo a tua disposizione per fare l’esperienza più preziosa: riprendere confidenza con te stesso e offrire il meglio di te al figlio che stai per accogliere.

Il servizio “L’Attesa nell’adozione” offre diversi tipi di percorso, da effettuarsi di persona o in videoconferenza:
 
individuale, consistente in 1 incontro conoscitivo (gratuito e non vincolante) più 6 sessioni di 90 minuti;
di coppia, consistente in 1 incontro conoscitivo di coppia (gratuito e non vincolante) più 8 sessioni, ossia 4 di coppia e 4 individuali (2 a coniuge), di 90 minuti
di gruppo, con modalità e tempistiche da concordare con il committente
Tra una sessione e l’altra ti chiederò di metterti in gioco, proponendoti degli esercizi utili ad acquisire maggiore consapevolezza della tua posizione attuale da cui parti per il tuo viaggio verso la genitorialità adottiva.

 

 

Ribadisco:
il mio servizio “L’Attesa nell’adozionenon aiuta nella scelta di intraprendere o meno il percorso adottivo e non sostituisce (nei fatti e nelle intenzioni) l’assistenza di psicologi e assistenti sociali dei Servizi Sociali e degli Enti di adozione.
L’Attesa nell’adozione” è un servizio ideato per compensare i vuoti temporali ed emotivi dell’iter burocratico delle adozioni e aiuta ad arrivare il più sereni possibile alla rivoluzione, pratica ed emotiva, che un figlio porterà in famiglia.