Si alzi il sipario!

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Nel dicembre 1995 una mia amica mi donò una fiaba, che oggi rileggo e dedico alle sue due splendide bambine, Irene e Sofia, ancora tanto piccole da trovare naturale credere alla magia del Natale, per fortuna!

Loro sì, ma da adulti è più complicato, ci si deve impegnare molto per ritrovare il gusto della Festa che mette di fronte ai limiti della propria esistenza, che tanto magica sempre non è.

Lo capisco. La vita è difficile per tutti, per qualcuno di più; affaticati dalle troppe tribolazioni quotidiane, delusi di non aver ricevuto ciò che si desidera e si ritiene di meritare, a volte invidiosi delle felicità altrui…

Pensieri legittimi, li rispetto, sebbene riconoscere solo ciò che gli altri hanno e a noi manca, ignorando la nostra abbondanza, credo sia deleterio e poco realistico: ognuno ha le sue, e non è detto che le confidi.

Forse, se possibile, adattare i propri sogni a quanto la vita concede potrebbe essere una strategia vincente, che non comporta una rinuncia alla lotta, piuttosto un riconoscere l’inutilità di perpetrarla contro i mulini a vento: se proprio c’è da faticare, che ne valga almeno la pena.

Sono una persona che vive “a progetto”, alcuni sono andati in porto, altri no, altri ancora sono stati appena sufficienti. Che fare, dunque? Sentirmi vittima o colpevole? Difficile la scelta tra le due alternative, ho preferito perciò una terza: preso atto della realtà, mi sono data altri e nuovi obiettivi, mettendo in gioco parti di me che rimanevano lì, sedate, in un silenzio assordante che solo io ascoltavo.

Così a inizio 2016 mi sono detta: “Devo cambiare!”; e ho frequentato il Master in Coaching di Accademia della Felicità, che mi ha aperta soprattutto al mio mondo interno, facendo emergere talenti ancora inesplorati.

Ho poi realizzato: “Voglio sentirmi utile agli altri!”; e ho preso l’abilitazione come Life & Book Coach, dedicandomi con impegno a questa nuova avventura.

Mi sono dunque fatta una promessa: “Entro il 2017 voglio focalizzare la mia offerta e pubblicare il mio sito!”; e ho deciso di farmi questo regalo di Natale che condivido con voi.

Ho scelto come immagine il faro poiché è così che mi capita di sentirmi come coach, e nel sito spiego perché.

Confido molto nell’importanza del racconto come specchio in cui rifletterci e notare cose di noi ignorate.

Se ti ho incuriosito puoi iscriverti alla mia Newsletter “Diario di bordo”, che manderò ogni 11 del mese: ti racconterò un po’ di me, di storie di vite reali (più o meno comuni) e di libri; ti aggiornerò sulle iniziative pubbliche che organizzerò o a cui parteciperò come ospite; ti parlerò, tra le altre cose, di un progetto che ho ideato, a cui hanno aderito anche altre persone, dal titolo Un anno da raccontare. E tanto altro ancora… compreso qualche regalo.

 


I miei progetti hanno sempre il prezioso contributo di altre persone, a cui va tutta la mia gratitudine:

* mio marito Andrea: da anni appoggia e sostiene le mie scelte, ha avuto un ruolo fondamentale nella svolta della mia vita e nella realizzazione del sito;

* Kri Hope, alias Cristina Oppedisano, autrice delle bellissime illustrazioni: paziente e diligente, ha accontentato ogni mio desiderio e capriccio senza mai opporsi;

* Francesca Zampone: ha creduto in me, donandomi un paio di ali; 

* Laura Cerioli, Giada Varvello e Eloisa Ghilardotti: mie compagne di viaggio, amiche e colleghe, che ogni giorno mi fanno apprezzare il confronto e la solidarietà tra personalità diverse;

* Davide: c’è, e c’è sempre stato;

* Enrico: coach inconsapevole, dalle domande e obiezioni giuste, coi modi adatti a me; 

*Donne Alpha + 1”: hanno saputo ascoltarmi, e non è poco; 

* Micaela Terzi: ha limato il mio lavoro con professionalità, concedendomi il beneficio delle sue idee e della coinvolgente risata;

* Annamaria: testimone curiosa della mia avventura;

* i miei coachee: mi hanno accolto con fiducia nelle loro vite;

*


 

Oggi è la buona occasione per prendersi qualche minuto e leggere, da soli o in compagnia, un racconto di Hans Christian Andersen, L’abete, di cui ho dato una mia lettura personale. Facciamone buon uso!

Vi saluto e vi faccio i miei più cari Auguri con le parole di quella fiaba, dono di tanti anni fa, che è Il regalo più bello di Jonathan Snow:

lo spirito del Natale è qualcosa che non si può vedere, toccare e assaggiare.

È qualcosa che nasce nei nostri cuori, a patto che ci si senta felici dentro.

Tutto dipende da noi; anche la nostra gioia.

Un cuore di ghiaccio non si scioglierà certo nel mese di dicembre.

 

Buon Natale e Felice 2018!

 

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